Il Progetto Lazio Antico nasce nel quadro di uno specifico accordo interistituzionale che ha visto la Regione Lazio e Sapienza Università di Roma mettere in comune le proprie risorse e conoscenze al fine di valorizzare la ricerca nel settore dei Beni Culturali e facilitare l'avviamento dei giovani ai percorsi della ricerca.
Lazio Antico offre una mappatura digitale completa dei beni archeologici, dei siti e delle emergenze riferibili al mondo Antico in un periodo compreso tra la metà del sec. IX a.C. e la metà del sec. VI d.C. Lazio Antico copre, oggi, tutto il territorio del Lazio a sud del Tevere e potrà essere esteso a tutta la Regione con una seconda fase di progetto.
Il lavoro svolto ha prodotto un'importante mole di dati digitali, così riassumibile:
Un patrimonio informativo digitale – rispondente agli standard tecnici del MiC – interamente prodotto da giovani studiosi che, selezionati attraverso opportune procedure concorsuali, si sono aggiudicati gli assegni di ricerca e i contratti messi a bando nel quadro del Progetto.
Il finanziamento concesso dalla Regione Lazio ha consentito, infatti, di realizzare una cospicua offerta di lavoro a tempo determinato per più di venti giovani studiosi di età compresa tra i 22 e i 40 anni con diversi livelli di formazione: laureati triennali, laureati magistrali, specializzandi, specializzati, dottorandi, dottori di ricerca e assegnisti di ricerca.
I dati digitali hanno assunto nell'epoca attuale una grandissima importanza. Una sfida dinanzi alla quale il settore pubblico è chiamato a migliorare la collaborazione tra organismi di ricerca e istituzioni per la messa in comune degli investimenti, delle strumentazioni, delle competenze e dei saperi.
Il Progetto Lazio Antico costituisce, in questo senso, una “buona pratica” finalizzata a unire i fattori determinanti del sapere scientifico, rappresentato dal Dipartimento di Scienze dell’Antichità della Sapienza, e delle infrastrutture digitali che la Regione ha potenziato in questi anni attraverso vari strumenti innovativi (Sistema Unico per la Catalogazione e la Fruizione del Patrimonio Culturale della Regione Lazio, Sistema Informativo Territoriale Regionale, Carta Tecnica Regionale e portale OpenData), operando anche sul fronte legislativo e rimuovendo gli ostacoli alla diffusione dei dati di proprietà pubblica.